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La comunicazione più intima

«Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire»: è un proverbio antico che racconta come a volte sia  difficile trovare attenzione e ascolto fra le persone.

Probabilmente – oggi come allora – genitori, fratelli, figli, ma anche amici,  colleghi, docenti, medici vengono talvolta imputati per la loro disattenzione o chiusura, eppure, spesso  è il partner che più di tutti rende ancora vivo questo modo di dire.

Negli ultimi decenni si sta assistendo a un veloce cambiamento della vita di coppia, caratterizzata da una nuova attenzione alla sessualità, alla comunicazione e all’espressione dell’affettività, alla soddisfazione dei propri bisogni e condivisione dei propri progetti.

D’altro canto l’aumento considerevole delle aspettative nei confronti del rapporto sta conducendo ad una problematizzazione delle dinamiche e delle fasi della vita a due, causando un sovraccarico di responsabilità e frustrazione che a lungo andare portano a sofferenza e distanza nella coppia.

Il rapporto preso da “come dovrebbe essere” – secondo i libri, le riviste, la rete e come gli esperti certificati o improvvisati dicono nei talk show – perde di spontaneità.

Tra il dire e il fare

Oggigiorno è ben noto cosa dovrebbe esserci e, soprattutto, cosa non è positivo per un buon rapporto di coppia, così come a tutti è chiaro cosa è salutare mangiare e ciò che può far male. Eppure, molto spesso sono le cose più semplici ad essere quelle sottovalutate e per le quali ci si trova in difficoltà: non si capisce perché si è arrivati a un certo punto, le incomprensioni si sommano, le delusioni aumentano, la fiducia diminuisce.

Nel partner, nella relazione e in se stessi, la sicurezza vacilla. Gradualmente l’insoddisfazione si fa largo nella quotidianità, toccando il proprio modo di essere sul lavoro, nel tempo libero, nell’attività sportiva… niente più funziona, tutto appare pesante, negativo.

«È cambiato»

Il rapporto si incrina. Lui non è interessato e protettivo come all’inizio, lei non è affettuosa e disponibile come appariva. «Dipende da lui» / «Dipende da lei».

Non è questione di colpe. Nella coppia i caratteri dei partner, in modo naturale e inconsapevole, si incastrano e rivelano nel tempo. Nella prima fase di innamoramento, vengono messi in campo i pregi e l’entusiasmo per una vita arricchita da una persona che si sente giusta per sé. I problemi e le brutture del proprio passato vengono lasciate fuori, per dare spazio a una nuova coppia che nasce. Poi, piano piano, l’amore emergente diviene parte della quotidianità, influenzando e, talvolta, risentendo degli impegni e delle richieste della vita di tutti i giorni.

È la natura che predispone a tutto questo ed è sempre in modo naturale che i partner, col passare del tempo, ripropongano alcuni copioni relazionali appresi nelle esperienze precedenti fin dall’infanzia.

Accade quindi che ciascuno, sulla base della propria storia, si crei delle aspettative e delle credenze -positive o negative- sui comportamenti e le reazioni dell’altro. Attese che influenzano il proprio comportamento e l’interpretazione degli avvenimenti e delle parole altrui, a maggior ragione nei momenti di tensione e nervosismo. Il canale comunicativo viene così bloccato, mentre la distanza fra i punti di vista guadagna posto.

L’intimità svanisce

La sessualità rappresenta la comunicazione più intima fra gli esseri umani. Svela l’amor proprio, i sentimenti, l’erotismo e, insieme, le insicurezze, le preoccupazioni, i conflitti propri e nella coppia. Per questo, quando una comunicazione efficace viene meno e le incomprensioni invadono il campo, la sessualità è la prima a risentirne e a sparire . Si affacciano problematiche sessuali sconosciute: evitamento dell’intimità, calo del desiderio, disfunzioni sessuali quali dispareunia (dolore durante il rapporto sessuale), vaginismo, disturbi dell’erezione, eiaculazione precoce… segnali che vengono spesso accantonati perché ritenuti secondari, ma che evidenziano come qualcosa si sia incrinato.

Ma quest’unione s’ha da fare?

Molte volte si cerca di nascondere le preoccupazioni e i problemi con le parole e le abitudini, ma i gesti, lo sguardo, la prossimità nei confronti del partner rivelano altro: il corpo   comunica in maniera autentica i desideri, le emozioni, i sentimenti. La felicità, la serenità, la soddisfazione, ma anche la tristezza, il disgusto, la rabbia, prendono voce: ascoltare questi messaggi dà indicazioni importanti su se stessi e sulle relazioni affettive. Essere a disagio durante i momenti di intimità – come anche avere la sensazione che il partner si stia allontanando – può essere la manifestazione di un problema reale, di un’incomprensione o di una delusione che rischia di mettere alla prova l’intero rapporto – fisico ed emotivo – di coppia. Darsi ascolto significa dare valore al proprio sentire, agire secondo le proprie scelte, impegnarsi per essere felici e vivere appieno la vita. L’ascolto dell’altro parte da se stessi.

 

Dott.ssa Cristina Caccaviello – Iscrizione all’Albo degli Psicologi del Veneto n° 8528 – P. Iva 04804650275