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“E’ im/possibile cambiare?”

Sono molte le persone che soffrono e subiscono il proprio modo di essere: persone deluse, frustrate – talvolta – arrabbiate per le proprie reazioni e comportamenti nei confronti degli altri, delle situazioni, dei cambiamenti…

Così, per qualcuno può essere un peso essere timido, subire o – al contrario – essere eccessivamente impulsivo, reagire in modo negativo; può essere un peso sentirsi dipendente nelle relazioni o incapace di fidarsi dell’altro; può essere un peso convivere col dubbio e l’ansia rispetto alle proprie capacità o non comprendere come queste non vengano colte e apprezzate dagli altri; può essere un peso non riuscire a superare la fine di una relazione, un momento doloroso o non poter mai fermarsi a pensare e ritrovarsi in situazioni scomode e non desiderate…

Per queste persone, la critica – verso loro stesse – è all’ordine giorno: sempre alla ricerca della conferma in ogni situazione delle proprie mancanze e limiti, della propria inadeguatezza. Spesso, è un’auto-critica serrata e distruttiva che ignora tutte le proprie conquiste, esperienze, qualità, esaltando e idealizzando invece quelle degli altri, che diventano ineguagliabili e irraggiungibili.
Ogni scelta è faticosa, ripensata, rimpianta. Per questo si giudicano severamente, si penalizzano, perdono opportunità: giocano al ribasso, non dandosi valore e fiducia, nell’attesa e speranza – più o meno consapevole – che siano dati dagli altri.

Il lieto fine è un’eccezione, è qualcosa di casuale, una grazia ricevuta, qualcosa di immeritato, mentre l’aspettativa del rifiuto e del fallimento è una triste sicurezza.

Ciononostante, ogni essere umano desidera e chiede qualcosa di semplice: essere visto e accettato dagli altri per quello che è, oltre la sua immagine, il lavoro svolto, i ruoli imposti… oltre la maschera che ciascuno si ritrova o si è costruito, faticando e sforzandosi di farsi apprezzare da chi lo circonda.

Ed è una sorpresa scoprire come l’obiettivo di piacere agli altri si conquisti proprio attraverso se stessi:

apprezzando e affermando i propri punti di forza, comprendendo il valore della propria storia ed esperienza, scoprendo il perché dei propri bisogni e dei propri comportamenti, dando credito e riconoscendo le proprie emozioni… solo così è possibile rafforzare la propria personalità nonostante le difficoltà quotidiane, legittimare le proprie scelte, sentirsi saldi e sicuri

perché una persona che conosce e crede nelle sue qualità, che ha superato i blocchi e le difficoltà del suo percorso, porterà gli altri a considerarla come merita.

Il carattere non è un destino, tutto può cambiare, purché ci si dia una possibilità.

Impegnarsi da soli nel cambiamento può essere difficile o sembrare impossibile, ma con l’aiuto di un esperto è realizzabile:

lavorare per il proprio benessere è un atto d’amore e responsabilità verso di sé, è l’occasione per maturare un altro punto di vista, è l’opportunità di trovare una via d’uscita e ritrovare se stessi.

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Dott.ssa Cristina Caccaviello – Iscrizione all’Albo degli Psicologi del Veneto n° 8528 – P. Iva 04804650275